NARRAZIONI SENSIBILI > Cooperativa Il Bucaneve Bersone

BERSONE

NARRAZIONI SENSIBILI
Racconti sulla fragilità nelle Valli Giudicarie

Laboratorio territoriale di ascolto, di incontro e di storytelling sul tema della fragilita’
rivolto alla classe Prima UPT – Scuola delle Professioni per il Terziario di Tione
Professoressa Michela Giovanelli

DIARIO DELLA SECONDA FASE
Bersone – 5 dicembre 2017

Gli studenti della classe prima dell’UPT visitano il centro diurno della Cooperativa Il Bucaneve di Bersone, che si occupa di persone con handicap e con disagio psichico o che vivono in condizioni di emarginazione. Il centro organizza attività ricreative, riabilitative e lavorative.

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ARRIVO A BERSONE – INTERVISTE AGLI OPERATORI

Ilaria è una educatrice della Cooperativa il Bucaneve, accoglie gli studenti per mostrare loro gli spazi e il funzionamento del Centro.

Ilaria presenta l’attività dei laboratori.

Fausto, tra i primi operatori del Centro, si presenta: lavora al Bucaneve da 23 anni e ha sempre desiderato fare questo.

Fausto lavora al Centro da 23 anni, usa il lavoro come medium nella relazione con i ragazzi. Ci racconta l’attività nei laboratori con la produzione di oggetti d’artigianato che sono venduti nei mercatini.

Fausto: è difficile dire cos’è la fragilità.
Tutti siamo fragili.
Poi c’è quella conclamata.
Chi sono gli utenti di questo Centro.

Fausto: la parola chiave per fragilità?
Forse grigio.

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INTERVISTE AGLI UTENTI

Gianna viene da Roncone, è andata a lavorare in Germania.
Le piace ricamare e l’uncinetto, ma una malattia l’ha messa in difficoltà.
Le piacerebbe lavorare anche per i più emarginati di lei.

Gianna racconta il suo arrivo al Centro e la sua quotidianità.
Con grinta e buona volontà si riescono a fare le cose.

Com’è vista nella società la persona fragile? Gianna risponde: “una che vede la vita tutta all’incontrario”.

Si potrebbe migliorare la situazione, favorire l’inclusione?
Certo, bisogna farsi conoscere, racconta Gianna.

Livio si racconta. Se apre il libro della sua vita, sembra “un bollettino solitario”. Narra la malattia, e si descrive così: “C’è chi dice, nato con la camicia; io, mi sento nato con il reticolato”.
Gli piaceva ballare la musica anni ottanta, il liscio e la salsa. È stato 30 anni autostoppista e tutte le feste erano sue.

Livio è al centro dal 1996 e si definisce un “pezzo d’antiquariato del centro”.
Ma ha anche un lavoro, fa il bidello in una scuola.

Come è vista la persona fragile nella società oggi?
“Oggi le persone sono ancora stigmatizzate” risponde Livio.
Io mi sono preso tante battute sciocche in passato, e molto altro. Sono cose che fanno male.

Livio – parola chiave per la fragilità: farfalla

Livio – una definizione: Nessuno è forte come una roccia…

Livio – se fosse un suono: l’acqua che scorre mi metteva pace quando stavo male…

Livio – se fosse una canzone: l’elefante dal cuore di farfalla…

Come si potrebbe favorire l’inclusione?
“Basterebbe maggior rispetto. Fa male quando le persone ti ridono alle spalle…”
Livio, nonostante tutto, rimane ottimista. Ora lo stigma è diminuito ma non è completamente finito.

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Abdellah, uno studente, presenta il progetto Narrazioni sensibili a un utente del centro.
Sergio racconta la sua esperienza.
Faceva il cameriere … e poi la fragilità interviene in un momento della vita, arriva una malattia, un disturbo e così si prendono altre strade.
“Visto da fuori, questo mondo è lontano dalla nostra realtà. Noi siamo troppo veloci con il tempo, abbiamo troppe cose da fare”.
Questo posto rimarrà sempre un’esperienza.

L’hobby di Sergio è la musica, ma soprattutto lui ama leggere.
Nasce un divertente scambio sulle passioni comuni.
Al Centro ha imparato molte cose sull’artigianato.

Sergio racconta che cos’è la fragilità dal suo punto di vista. “La vita di dice tanti sì, a volte ti dà alcuni no”.
La fragilità non bisogna farla pesare agli altri, secondo Sergio…

Sergio: la soluzione per favorire l’inclusione è di aprire le strutture, ancora di più. Ci sono tante persone fragili in giro, e cercano di nasconderla, perché “ci vergogniamo”.
Ognuno di noi ha le proprie storie… possono capitare a tutti certi momenti.

Per Sergio è importante ricordare che siamo tutti uguali.
Al Centro, nessuno è superiore all’altro.

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SUONI

Presso i laboratori di Bersone si producono oggetti d’artigianato anche per la vendita e un servizio di assemblaggio per una cooperativa di Trento.

I suoni del Centro Il Bucaneveve di Bersone, il laboratorio del legno.

I suoni del Centro Il Bucaneveve di Bersone, il confezionamento dei sacchetti.

CONCLUSA LA VISITA AL CENTRO BUCANEVE DI BERSONE CI SIAMO SPOSTATI A PINZOLO, SEGUI LE NOSTRE NARRAZIONI SENSIBILI!

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NARRAZIONI SENSIBILI

Racconti sulla fragilità nelle Valli Giudicarie.
Archivio generale e presentazione progetto

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COMUNICATO STAMPA presentazione progetto, con link a immagini e archivi web.

ASCOLTA
ARCHIVIO SONORO (suoni ambientali, interviste) ospitato su Internet Archive.

IMMAGINI
Guarda le fotografie che documentano le varie fasi del progetto:
ARCHIVIO FOTOGRAFICO di NARRAZIONI SENSIBILI.

MAPPA
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>> DIARIO PRIMA FASE – LABORATORIO
Registrazione suoni ambientali e interviste a Tione.

>> DIARIO SECONDA FASE – INTERVISTE
Centro Diurno della Cooperativa Il Bucaneve, Storo

>> DIARIO TERZA FASE – INTERVISTE
Centro diurno della Cooperativa Il Bucaneve, Bersone

>> DIARIO QUARTA FASE – INTERVISTE
Centro residenziale Apsp “Abelardo Collini”, Pinzolo

Chi siamo
Progetto, laboratorio e coordinamento artistico Sara Maino
Assistenti Stefania Formisano, Gioele Maiorca
Web project e archivi digitali Davide Ondertoller
Collettivo Portobeseno – Gruppo Come ti suona

In collaborazione con
Cooperativa sociale L’Ancora – Centro di Tione
Cooperativa sociale Il Bucaneve – Centri di Storo e Bersone
Apsp Pinzolo – Centro residenziale “Abelardo Collini”

Con il sostegno di
Comunità delle Giudicarie
UPT Scuola delle Professioni per il Terziario di Tione

Comunità delle Giudicarie

UPT Scuola delle Professioni per il Terziario di Tione

Cartolina Narrazioni Sensibili