Passaparola – pace, diritti, ambiente

di | 19 Luglio 2007

E chi su queste opere ci fa solo di conto…
vorrebbe farci credere che (soprattutto) così
si libererebbe un po’ di strada dalle merci su Tir
per spostarle su ferrovia.
Tra qualche decina di anni…
Quando saranno e saremo defunti?
Qualsiasi contributo pro tunnel-Tav è gradito
visto che noi non riusciamo a farlo.
Qualche dato su cui riflettere su
“L’opera più grande, inutile, costosa, devastante”:

PROTESTMARSCH da CAMPO DI TRENS a MULES – 28 LUGLIO 2007

GRUPPI NO TAV / KEIN BBT – TRENTINO E SUD TIROLO

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Stop bbt – no tav

Prima manifestazione che collega gruppi e comitati dal Trentino all’Austria.

– Per chiudere subito tutti i cantieri che preparano il tunnel di base del Brennero (BBT).
– Per ridurre subito il traffico di TIR sull’asse del Brennero.
– Per difendere la salute, la terra e l’acqua da un’opera inutile e rovinosa.

Nel benessere il mondo è pieno di veleni e sporcizia e pieno d’inganni ed apparenze. E il pezzo peggiore è la mia terra.
scritta di due contadini alla manifestazione di Bolzano.

Per maggiori informazioni
http://ecceterra.org
http://ambientesalute.org

sabato 28 luglio ore 15.00 – da Campo di Trens a Mules Mauls (circa 40 minuti a nord di Bolzano).

lentezza

Un progetto per un’opera devastante e inutile che non corrisponde a nessuno degli annunci propagandistici dei promotori. Infatti non allontanera’  dall’autostrada A22 ne’ gli enormi volumi di traffico merci (40 milioni di T l’anno) ne’ il relativo inquinamento che produce alla salute umana danni tanto gravi da essere taciuti con tutti i mezzi; e questo perche’ sono le politiche dei transiti (soprattutto i costi italiani troppo bassi) a condannare al soffocamento le valli dell’Adige e dell’Isarco, non la mancanza di nuove infrastrutture per l’alta velocita’ su ferro. La voglia di costruire opere ad alto profitto privato spiega anche la seconda bugia, che la linea storica del Brennero sta per essere saturata: mentre invece e’ utilizzata circa al 35% e gli incrementi di traffico (tutt’altro che auspicabili) possono essere assorbiti con gestioni piu’ razionali e comunque integrando il valico del Brennero in un sistema di rete dei valichi ferroviari alpini.